È andato in onda il giorno 16 marzo 2022 un servizio della nota trasmissione “Le iene” sull’utilizzo della patch cutanea, dove il giornalista Alessandro Onnis racconta la sua esperienza in merito all’utilizzo di questa soluzione per combattere le calvizie.
Di cosa parla il servizio delle iene?
Il servizio parte con una breve retrospettiva sull’inviato che racconta la sua storia personale di calvizie e desiderio di possedere capelli fluenti, storia comune a tantissime persone che fin dalla tenera età soffrono di calvizie.
Poi si passa a una carrellata di vip che hanno risolto il problema, si vedono le foto di Antonio Conte, di Francesco Facchinetti (qui la sua storia) e di Wayne Rooney.
L’intervista a Cesare Ragazzi
A questo punto si passa a una intervista diretta al famoso Cesare Ragazzi, che parla in primis della sua storia e di come ha risolto il proprio problema inventando per primo quello che lui definisce “Impianto capillare”.
Il famoso e istrionico Cesare passa da clienti famosi alle lozioni dei capelli, spiegando che vedendo il fatturato delle farmacie in merito a questi “miracolosi unguenti” ha capito che il mercato dei problemi tricologia era (ed è) assolutamente ampio e con ampie possibilità.
Problemi delle soluzioni per nascondere la calvizie
Poi la puntata scivola sui vari metodi alternativi e si parla di tricopigmentazione che viene definito il “Tatuaggio di capelli” che sembra una calotta nera.
Si parla ovviamente anche dei trapianti chirurgici di capelli, delle infezioni che Cesare ha visto in oltre 40 anni di carriera in questo settore.
Parla dei moderni trapianti che ritiene tecnicamente perfetti ma che come abbiamo detto più volte presenta numerose problematiche sia estetiche che di tipo medico. (qui un articolo sugli svantaggi dei trapianti chirurgici)
Il patch cutaneo come soluzione alla calvizie
A questo punto il servizio delle iene inizia a parlare di patch cutanea, in maniera molto superficiale e tendenzialmente inesatta.
Se invece vuoi comprendere nel dettaglio cos’è un patch cutaneo leggi qui
Parla di come il giornalista Alessandro Onnis si è avvicinato al mondo delle patch, fa vedere a telecamere nascoste che svolge una consulenza con un centro per protesi capillari.
Viene poi fatto vedere come tecnicamente viene realizzata la patch prendendo le misure della zona dove applicarla, la colla utilizzata e l’applicazione della stessa sulla cute.
Poi si passa agli aspetti psicologici dello stesso giornalista che si dichiara estremamente felice della soluzione, in effetti osservandolo con i capelli, sembra tutta altra persona, ringiovanito di 10 anni rispetto alla versione “calva”.
Si accenna anche all’aspetto di manutenzione della patch che non smetterò mai di sottolineare come la fase più importante che si deve affrontare per i portatori di protesi (Trovi qui il nostro articolo in merito) e delle accortezze da utilizzare durante il periodo estivo.
Le verità non dette nel servizio
Se fin qui non possiamo trovare inesattezze, da questo punto in poi si parla in maniera inesatta e generalizzata, il giornalista raccontando la sua personale esperienza cita la patch come “preservativo in testa” e di come si sia scollata nella parte apicale in funzione di un utilizzo durante una vacanza in Sardegna.
Parla addirittura di prurito persistente del quale soffrono tutti i portatori di protesi, generalizzando un fastidio che ovviamente non si può presentare a tutti.
Poi parla di come pettinarsi, anche qui si entra nel personale, perché ovviamente una patch si può pettinare e tagliare esattamente adattandola al proprio styling esattamente come i capelli naturali.
I problemi (o paranoie) psicologiche di chi indossa la patch
A questo punto il giornalista parla del motivo per il quale ha deciso di non portare più la patch, problemi dei quali non vogliamo entrare in merito.
“Sono passato dalla sensazione che le persone mi guardassero perché sono calvo alla sensazione che mi guardassero perché i miei capelli avessero qualcosa di strano”
Ovviamente non possiamo entrare in merito a questo aspetto ma dalla nostra esperienza pochissimi portatori hanno riscontrato questa sensazione.
Infine cita la nonna che si era accorta dei “nuovi capelli” del nipote.
Conclusioni e deduzioni in merito al servizio delle iene.
Il servizio non presenta inesattezze tecniche anche se è evidente che è stato montato per dare un taglio critico alla soluzione proposta, la maggior parte delle deduzioni a cui si giunge sono per lo più personali e non condivise dalla maggior parte dei portatori di patch.
La voce fuori campo specifica che:
“questa ovviamente è solo l’esperienza del nostro Onnis, infatti sono in tanti a usare la patch più di quelli che immaginate e sono felicissimi”.
a questo punto parte una carrellata di vip portatori di protesi per capelli che brevemente raccontano la propria esperienza (qui l’articolo sui vip portatori di soluzioni non chirurgiche)
Vorrei glissare invece sull’ultima parte dove il buon Cesare Ragazzi da venditore anni 80 spiega perché le sue soluzioni sono migliori di quelle indossate dal giornalista.
Voglio trovare un’accezione positiva al servizio delle iene sulle patch, per lo meno ha reso pubblico e diffuso una soluzione che ricordo essere l’unica che può dare a certezza di risultato; seppur con numerose inesattezze e aspetti personali del giornalista ritengo il servizio una ventata di comunicazione sulle protesi non chirurgiche.
Le deduzioni e le opinioni in merito al servizio delle Iene che puoi trovare qui sono del tutto personali e sono frutto esperienza nel campo delle patch cutanee, le foto presenti in questo articolo sono frame estratti dal servizio andato in onda.