Quali sono le cause del diradamento dei capelli nell’uomo?
L’indebolimento dei capelli e la caduta costituiscono spesso un problema di immagine e di autostima per l’uomo. Il fisiologico processo di invecchiamento fa sì che la chioma tenda a diradarsi, sino a volte a lasciare completamente scoperte alcune aree della cute.
Nell’uomo il diradamento interessa oltre il 50% dei soggetti a partire dai 40 anni, ma il processo comincia spesso intorno ai 20-30 anni. Il principale responsabile della perdita dei capelli nell’uomo è l’ormone DHT, che interferisce con l’attività e la produttività dei bulbi piliferi.
Si tratta quindi di un fattore connesso alla genetica. Numerosi altri fattori:
- stress,
- ritmi sonno-veglia non adeguati,
- nutrizione sbilanciata,
- assunzione di farmaci,
- ereditarietà,
- fumo
Tutti fattori che possono contribuire notevolmente a peggiorare il problema. Non tutto però può essere perduto in quanto esistono soluzioni per l’infoltimento dei capelli
Come si manifesta il diradamento maschile?
Generalmente il processo di diradamento dei capelli è graduale. Nei soggetti predisposti, i primi segnali tendono a comparire tra i 20 ed i 30 anni, anche se inizialmente è probabile che non ci si renda conto di nulla. (leggi il nostro articolo a che età si perdono i capelli)
Il capello comincia ad indebolirsi ed assottigliarsi, e gradualmente il bulbo non è in grado di sostituire i capelli caduti. Le prime zone del capo a rimanere “scoperte” sono generalmente le tempie, dove l’attaccatura si ritrae in maniera simmetrica.
Segue il diradamento frontale, ed infine la perdita si sposta nella zona del vertex. Non sempre il diradamento porta ad una perdita totale, ed esistono diverse sfumature e gradazione di calvizie.
Rimedi naturali e prevenzione
Alcune buone abitudini aiuteranno in primis a prevenire la perdita dei capelli. Una dieta sana ed equilibrata, una cura adeguata della cute e del cuoio capelluto sono già un primo importante passo.
Una chioma sana e forte infatti avrà più possibilità di resistere alle cause ambientali quali esposizione a caldo e freddo, periodi di stress ecc. Similmente, una cute sana aiuterà i bulbi piliferi a rimanere sani e produttivi. Massaggiare il cuoio capelluto, ad esempio, stimola la circolazione e mantiene i bulbi ben irrorati.
Evitare di lavare i capelli troppo spesso, ad esempio, permette una migliore autoregolazione della produzione di sebo, e limita la possibilità di irritazioni e dermatiti. E’ bene scegliere accuratamente i prodotti adatti, prediligendo componenti naturali e non aggressivi. Indubbiamente, queste precauzioni poco possono contro fattori genetici, ereditari e naturali quali l’invecchiamento, ma sono un’ottima base di partenza per una corretta cura dei capelli.
Cosa fare in caso di diradamento dei capelli?
Integratori ed appositi prodotti per uso topico possono stimolare l’attività follicolare e la ricrescita di nuovi capelli. I principali rimedi in commercio si propongono inoltre di rafforzare i capelli esistenti, per evitarne la caduta.
Finasteride, minoxidil ed idrocortisone sono i farmaci di elezione, da utilizzare sotto prescrizione e controllo medico. Si tratta infatti di preparati la cui efficacia dipende dalla loro capacità di interagire con il sistema ormonale. Nei casi più gravi, è possibile ricorrere a rimedi più importanti.
L’utilizzo di vere e proprie protesi per capelli, ad esempio, può costituire una soluzione definitiva quando la perdita è massiccia. Più invasivo e dal decorso complesso è infine il sentiero della chirurgia. Le moderne tecniche infatti permettono il trapianto o l’autotrapianto del capello, con risultati non assicurati e certi.(leggi qui l’articolo perchè non scegliere un trapianto di capelli) Si tratta però di veri e propri interventi chirurgici, che necessitano quindi di determinate condizioni e di iter specifici.